Rispetto al 2014, quest’anno 2.351 milioni di acri di terreno in più verranno coltivati con la soia, per un totale di 86.052 milioni di acri. È quanto emerge dal 26° sondaggio annuale condotto da una società dell’Illinois, l’Allendale Inc., che ha analizzato le intenzioni dei produttori agricoli di trenta stati per il 2015. I risultati sono stati resi noti pochi giorni prima della pubblicazione, da parte del Dipartimento dell’Agricoltura statunitense (USDA), del rapporto: “Perspective plantings report”, che sarà diffuso il prossimo 31 marzo.
Gli agricoltori che hanno risposto al sondaggio hanno dichiarato di avere intenzione di piantare 88.508.000 acri di mais, la percentuale più bassa registrata negli ultimi cinque anni, con un calo di 2.089.000 acri rispetto allo scorso anno. Il Dipartimento dell’Agricoltura degli Usa ha previsto un totale di 89 milioni di acri di terreno coltivato.
Per quanto riguarda la semina del grano, l’USDA ha previsto che la coltivazione interesserà 55,5 milioni di acri. Invece, secondo l’indagine condotta dalla società americana, dovrebbe riguardare 56.678 milioni di acri, circa 1.947.000 in meno rispetto al 2014.
In base al sondaggio, nel 2015 dovrebbero essere raccolti 165,4 bushel per acro di mais e 45,36 bushel di soia. Lo scorso anno il record era stato, rispettivamente, di 171 bushel e 47.8 bushel.
Un ritorno di tendenza del mais si tradurrebbe, secondo l’indagine, in un calo della produzione di 822 milioni di bushel, rispetto al record di 14,2 miliardi di bushel raggiunto nel 2014.
Per quanto riguarda la soia, il rendimento previsto nel 2015 è di 111 milioni di bushel in meno rispetto al 2014, quando è stato registrato un record di 3,97 miliardi di bushel.
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Nadia Comerci